Gianfranco Aurilio
- 11/06/2017 19:21:00
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Queste sono esattamente le sensazioni che ho provato quando, per scrivere la poesia, ho immaginato di essere una persona che ha appena intrapreso il sentiero della vecchiaia. Nella poesia ho lasciato il dubbio dellesistenza ultraterrena, per dare a tutti, comè mio solito, la possibilità di identificarsi con il protagonista della poesia. Personalmente, invece, sono convinto che questo "oltre" esista, e qui sarei tentato a usare lindicativo. Grazie, Nando, per il commento bello e profondo.
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Nando
- 11/06/2017 09:00:00
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Ha un senso di completezza e di venature orientaleggianti, con quella suggestione di un immaginario guerriero, un tempo vigoroso e impavido, ora sfidante perdente della vecchiaia cui tuttavia non sarrende, cercando nelle "posizioni del combattente" le risorse interiori per non disperare, ma attraversare il "nemico" e raggiungere lOltre. Ritorna invece nellOccidente di oggi questo concetto che solo letà forte dia un senso alla vita, perciò perduta la giovinezza non cè altro che dia gusto e senso al vivere e, come una principessa abbandonata il giorno delle nozze, si rimane sconsolati a rimpiangere ciò che mai tornerà più. Ecco, due anime in questo testo, un incontro quasi di due visioni del mondo; un testo comunque che, a mio parere, è ben compiuto.
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